L'uomo nuovo e il superamento del nichilismo

 Il nichilismo come vuoto e possibilità 

- la terza e ultima fase del pensiero nietzscheano si apre con la considerazione che soltanto chi è riuscito a negare e a distruggere può essere in grado di edificare e creare -> soltanto colui che ha maturato il coraggio di andare incontro alla morte può onorare pienamente la vita

- si tratta dunque di trovare la forza per affrontare il niente -> il nichilismo radicale del mondo privo di Dio e dei valori -> perchè solo così è possibile riprendersi la propria libertà -> accettando il rischio fino in fondo 


- dopo la morte di Dio si apre uno spazio vuoto -> da un lato si presenta come occasione di riscatto e di liberazione dal peso della metafisica e della morale -> dall'altro ha il volto inquietante della possibilità assoluta 

- l'uomo non più vincolato un'autorità o a principi determinati -> si trova di fronte a infinte possibilità si senso al moltiplicarsi delle interpretazioni del mondo e dunque alla scelta e alla responsabilità 


L'oltreuomo 

- oltreuomo -> un uomo <oltre> l'uomo -> oltre <l'ultimo uomo> -> ancora incapace di una vera libertà e dunque una figura che in un ceto senso si proietta nel futuro 

-l'oltreuomo è un altro essere un uomo nuovo -> che è in grado di sopportare le implicazioni terribili della morte di Dio di riconoscere e accettare il crollo di ogni principio assoluto e di ogni certezza 

- egli è un essere libero -> che agisce trovando in se stesso le ragioni e le risorse per condurre la propria vita 

-l'oltruomo è colui che è capace di sostenere la visione di un mondo da cui tutti gli dei sono stati allontanati -> che non solo si è liberato dai condizionamenti esterni e da ogni consolazione dottrinale -> ma che ha detto sì alla vita e ha accettato fino in fondo la condizione tragica e dionisiaca dell'esistenza

- il suo avvento viene annunciato dal profeta
-> che indica l'ora della sua venuta come quella del < meriggio> -> simbolicamente raffigurato come un fanciullo ridente, circondato da luce 



L'eterno ritorno

-l'olteuomo è colui che è capace di sopportare anche quello che l'autore indica come <il peso più grande> -> vale a dire l'ideale dell'<eterno ritorno dell'uguale> 

- si tratta di in concetto fondamentale della teoria di Nietzsche che il filosofo stesso definisce < il più abissale dei miei pensieri> e che stato variamente interpretato dagli studiosi 

-> in una pagina della sua autobiografia -> Nietzsche ricorda di esserne stato letteralmente <folgorato> durante una passeggiata in montagna a Sils Maria in Alta Engadina, uno dei suoi rifugi prediletti 

- Esso consiste nell'ipotesi che la storia sia un grande circolo, in cui tutti i fatti e gli avvenimenti sono destinati a ripetersi e a ritornare eternamente   

- la dottrina Nietzsche si allontana dalla visione lineate del tempo inaugurata dalla tradizione ebraico-cristiana -> secondo la quale la storia inizia con la creazione e ha terminare con la fine del mondo e il giudizio universale -> tracciando un percorso progressivo e irreversibile -> per riallacciarsi alla concezione ciclica dei Greci e dell'antica India -> in cui non compare il concetto di <creazione> e il mondo esiste ab aeterno 

- la formulazione più esaustivo della teoria dell'eterno ritorna si trova nel discorso su <la visione e l'enigma> che apre la terza parte di -> in esso il profeta interroga il nano che lo accompagna 

 




Le implicazioni della dottrina dell'eterno 

- tra i vari significati che la dottrina dell'eterno ritorna dell'uguale può assumere -> ne consideriamo alcuni che ci sembrano i più pregnanti 

- essa deve collegarsi alla più generale visione antropologica di Nietzsche -> come abbiamo visto si incentra sull'esaltazione della vita e della realtà e della realtà materiale dell'uomo 

- l'uomo può raggiungere la felicità soltanto se sa godere dell'esistenza nella sua pienezza e nella sua attualità -> è nell'attimo presente -> l'essere esaurisce il proprio significato 

-ciò che differenzia la concezione lineare del tempo da quella ciclica è appunto la diversa prospettiva della felicità  -> nella prima il compimento del senso della vita è rimandato al futuro e dunque l'attimo e il presente sono svuotati di significato -> si vive sempre in un'ottica di là da venire -> aspettando un appagamento e una felicità continuamente differiti -> nella concezione ciclica -> ogni istante contiene in sè il proprio valore e il proprio fine -> ha senso in se stesso e deve essere vissuto al massimo grado proprio perchè destinato a tornare in eterno 

- con questa accezione la concezione ciclica del tempo ha una chiara valenza anticristiana -> la storia non ha un fine assegnato dalla divina provvidenza -> un fine che trascende l'uomo e la sua natura concreta 

- il senso della storia coincide con l'uomo -> si tratta di ina prospettiva pienamente congruente con il progetto filosofico di Nietzsche che ha tanto insisto sul carattere terreno e naturale dell'esistenza 

- alla vita è restituita la sua dignità e perfezione -> essa non è interpretata dal punto di vista del tempo a venire, ma nel suo farsi -> momento dopo momento 

- una concezione del tempo di questo tipo può essere sopportata e voluta soltanto dall'oltreuomo che si è riconciliato con la propria essenza -> che ha superato la condizione risentita e mediocre tipica della cultura occidentale -> lacerata dalla frattura tra essere e senso e dominata dalla prospettiva della mancanza -> del peccato e della redenzione futura 

- solo un individuo simile può essere <felice> -> può volere che ogni istante della sua vita ritorni eternamente 

- la dottrina dell'eterno ritorna richiama anche la polemica di Nietzsche contro lo storicismo e l'evoluzionismo dominanti nella cultura del suo tempo -> esaltavano il divenire storico come sviluppo e progresso sociale e umano 

- una simile idea di progresso -> implica che il passato, il presente e il futuro si susseguano uno dopo l'altro in modo irripetibile -> + ogni momento abbia senso soltanto in funzione degli altri -> catena causale che sopprime la libertà dell'individuo e annulla la sua creatività 


Domande pag. 211

1. é in grado si sopportare le implicazioni terribili della morte di Dio  e di riconoscere e accettare il crollo di ogni principio assoluto e di ogni certezza. 

2. Il senso della storia coincide con l'uomo. 

3. Una concezione del tempo di questo tipo può essere sopportato e voluto soltanto dall'oltreuomo che si è riconciliato con la propria essenza. 





















 

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