Nietzsche e la crisi delle certezze filosofiche

 La volontà di potenza 

- il concetto di <volontà di potenza> è al centro degli appunti preparatori che avrebbero dovuto confluire in un'opera in cui Nietzsche intendeva delineare una vera e propria pars construens del pensiero  -> dopo tanti scritti a carattere eminentemente critico e distruttivo 

- con il concetto <volontà di potenza> Nietzsche vuole indicare l'essenza stessa alla vita -> la quale non si caratterizza come mera autoconservazione ma come impulso a crescere e a valore sempre di più 

-> potenza -> intendere nel senso che gli essere viventi non si accontentano di sopravvivere -> in modo più o meno passivo -> ma tendo per natura a migliorare se stesse -> ad andare oltre le condizioni di partenza 

- la volontà di potenza si identifica con l'arte che costituisce la forma suprema della vita 

-> con questa affermazione il filosofo riprende un motivo che era presente fin dall'inizio della sua ricerca 

- l'unico antidoto alla decadenza culturale del presente era la musica -> la sola in grado di far rivivere lo spirito dionisiaco -> rimosso dalla tradizione occidentale che ha privilegiato il razionalismo socratico 

- il tema dell'arte ritorna prepotente quasi che l'ultimo Nietzsche voglia rievocare le passioni giovanili -> dopo la fase intermedia del cosiddetto periodo illuministico -> in cui ha dato maggiore rilievo alla scienza 

-> con l'arte torna la figura dall'artista come colui che meglio incarna l'ideale dell'oltreuomo 


Volontà e creatività 

- volontà di potenza -> si qualifica come azione creatrice del senso del mondo e del valore delle cose 

- > tutta la storia umana si può compendiare in questa fondamentale attività -> riconoscere interpretare e conferire un significato agli oggetti -> in ciò l'uomo è simile alla divinità -> anzi egli dopo la morte di Dio ha giustamente occupato il posto che prima era riservato a un'entità trascendente e quindi illusoria e innaturale 

- l'oltreuomo è l'espressione più compiuta della volontà di potenza proprio perchè è essenzialmente creatore -> nello spazio vuoto lasciato da Dio si pone come colui che è in grado di ridere senso al mondo svuotato e inaridito dal crollo della metafisica

- Egli individua che -> superando il nichilismo si assume la responsabilità di offrire nuovi significati -> nuove prospettive -> proporre nuovi valori -> non più intesi come principi e paramenti assoluti -> ma come libere manifestazione della vita 

- proprio in riferimento alla sua attività creatrice si comprende meglio il significato dell'eterno ritorno che l'oltreuomo è chiamato a <istituire> come condizione della propria realizzazione 

-> se l'uomo rimasse incatenato alla struttura del tempo lineare in fatti si troverebbe in una situazione dello storicismo con cui Nietzsche aveva già polemizzato nelle sue opere. 

-l'oltreuomo  è colui che è in grado di redimere il tempo dalle sue catene e di liberare l'uomo dal peso del passato -> con l'affermazione e l'istituzione dell'eterno ritorno -> accettazione piena del destino -> la volontà di potenza opera in modo tale da trasformare il <così fu > in <così volli che fosse> -> in tale prospettiva il passato non è più una dimensione da subire passivamente ma da assumere attivamente il passato di responsabilità -> il passato ritorna perchè io < lo voglio>  perchè ne sono il < creatore> perchè ho deciso di vivere ogni attimo nell'ottica dell'eternità 



La trasvalutazione dei valori 

-nella creatività dell'oltreuomo risiede la possibilità di una <trasvalutazione dei valori> -> questa espressione indica la precisa volontà di andare oltre il nichilismo ->  oltre il nulla e il vuoto che si sono affermati dopo la morte di Dio 

- Con Dio sono crollati tutti i valori assolti, i valori divini -> imposti dall'esterno -> l'oltreuomo è colui che accettando tale situazione ne rivela le potenzialità 

- il nulla per lui non è più fonte di sgomento di mancanza di nostalgia -> ma rappresenta la libertà, la gioia 

- la gioia e il riso del fanciullo nel meriggio che è ormai privo di ombre -> l'oltreuomo è il fanciullo -> è l'artista che in mancanza di un senso <assoluto> <dato> della realtà è in grado di creare un senso di <inventato > <umano> -> di affermare la propria volontà di potenze come fonte di significati nuovi e di nuovi valori 

- se con la morte di Dio non ce più verità non ce più un essere non si cono più bene e il male -> l'oltreuomo si afferma come supremo artista come creatore di immagine, creatore di sensi -> che non hanno pretese assolute -> ma che valgono nella misura in cui affermano la vita 

- la trasvalutazione dei valori non è una creazione di valori simili a quelli passati cioè -> radicati in certezza metafisiche e costruiti su solidi fondamenti -> essa non rappresenta la sostituzione della vecchia tavola di valori con un'altra analoga 

-> tale espressione indica che vengono concepiti come libere manifestazioni dell'uomo e del suo estro -> è volontà di redenzione desiderio di prendere congedo da tutte le strutture fisse di valore e di potere per reinventare i rapporti con la natura e con gli altri uomini fondandoli sulla libera creatività dionisiaca 

- l'uomo nuovo -> sorretto dalla volontà di potenza prende su di sè la responsabilità di ridare un senso all'esistenza rappresentano il messaggio più interessante 


Domande pag. 214

1. Essa si qualifica come azione creatrice del senso del mondo e del valore delle cose. 

2. L'oltreuomo redime il tempo dalle sue catene e di libere l'uomo dal peso del passato 

3. La trasvalutazione -> un nuovo modo di rapportarsi ai valori, intesi come libere manifestazioni dell'uomo. 













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